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Si conferma l’associazione favorevole tra integratori a base di olio di pesce e mortalità totale


Gli oli di pesce sono molto ricchi di acidi grassi polinsaturi a lunga catena della serie omega-3, il cui consumo, sulla base di molti studi di epidemiologia osservazionale e di alcuni studi farmacologici di intervento, è accreditato di effetti protettivi sul rischio cardiovascolare e, specificamente, sulla morte improvvisa. Alcuni studi più recenti hanno tuttavia prodotto risultati meno favorevoli, mettendo in discussione il reale ruolo preventivo di questi composti nella popolazione generale.

In questo studio gli autori hanno esaminato i livelli di consumo di integratori che contenevano oli di pesce in relazione all’incidenza di eventi cardiovascolari fatali e non fatali, nonché alla mortalità per tutte le cause, in oltre 400.000 uomini e donne, di età compresa tra i 40 e i 69 anni all’arruolamento, seguiti per una media di circa 12 anni. Ben il 30% di questi soggetti ha riportato un consumo abituale di integratori a base di olio di pesce, del quale tuttavia, per il formato dello studio, non è stato possibile analizzare le caratteristiche quantitative e/o qualitative. Oltre il 50% di chi consumava integratori a base di olio di pesce, inoltre, dichiarava di assumere anche integratori di vitamine o di minerali o altri supplementi dietetici, contro una quota attorno al 20% delle persone che invece non ne dichiaravano il consumo.

Nel periodo di osservazione, il consumo di integratori di olio di pesce è risultato associato a una riduzione del 13% della mortalità per tutte le cause, del 16% della mortalità cardiovascolare e del 7% dell'incidenza di eventi cardiovascolari (tutte le differenze erano significative sul piano statistico). L’associazione con una minore mortalità per tutte le cause era più marcata tra i soggetti di sesso maschile e tra gli ultrasessantenni, ma anche tra i fumatori e i diabetici. Per quanto riguarda invece il rischio di eventi cardiovascolari, fatali e non fatali, le differenze tra i vari sottogruppi erano invece minori e si osservava una protezione maggiore soltanto tra i soggetti ipertesi.

Da questo studio, in conclusione, emerge un’associazione tra il consumo abituale di integratori a base di olio di pesce e un ridotto rischio di eventi cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause. Il consumo di questi integratori, che è risultato molto frequente in questa popolazione, si associava ad altri comportamenti (l’uso di altri integratori, per esempio) potenzialmente in grado di influenzare gli end-point di salute. Le associazioni riscontrate potrebbero quindi essere, in realtà, di natura non causale. Questi dati possono comunque essere utilmente combinati con quelli degli studi di intervento per meglio definire la potenziale utilità degli integratori a base di olio di pesce.


Li ZH, Zhong WF, Liu S, Kraus VB, Zhang YJ, Gao X, Lv YB, Shen D, Zhang XR, Zhang PD, Huang QM, Chen Q, Wu XB, Shi XM, Wang D, Mao C.

BMJ 2020 Mar 4;368:m456. doi: 10.1136/bmj.m456.

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