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L'aumento di acqua riduce gli episodi di cistite nelle donne giovani e adulte

Hooton TM, Vecchio M, Iroz A, Tack I, Dornic Q, Seksek I, Lotan Y. JAMA Intern Med. 2018 Oct


L’aumento dell’apporto quotidiano di acqua è un approccio efficace per ridurre il numero di episodi di cistite acuta non complicata in donne giovani e adulte (dai 18 anni in poi), ma non ancora in menopausa. Sempre consigliata, ma mai sostenuta da dimostrazioni convincenti, questa semplice indicazione di buon senso trova oggi conferma in uno studio di confronto aperto, durato un anno. Le cistiti acute non complicate sono tra le infezioni più frequenti nel sesso femminile: il rischio di soffrirne almeno una volta nella vita supera infatti il 50%. Dolorose e profondamente interferenti con la qualità della vita, aprono inoltre la strada a ricadute in tempi ravvicinati: dopo un primo episodio, il 27% delle donne colpite soffrirà di un secondo episodio entro 6 mesi e in una buona parte dei casi (fino al 70%) avrà una ricaduta entro l’anno. Non solo. La cistite acuta non complicata è la classica patologia in cui l’abuso di antibiotici è pratica comune, correlata, com’è noto, a un aumento netto del rischio di resistenza agli antimicrobici utilizzati. Ecco perché è importante che semplici misure, come l’aumento dell’apporto quotidiano di fluidi, acqua soprattutto, abbiano trovato conferma in questa ricerca. Per un anno, un 140 donne con una storia recente di cistiti ricorrenti (3 episodi, o più, nel corso dei 12 mesi precedenti) hanno bevuto 1,5 litri di acqua al giorno, in aggiunta ai fluidi assunti d’abitudine (sotto forma di bevande calde e fredde, frutta e verdura); il confronto è stato fatto con un secondo gruppo di donne, che bevevano meno di 1,5 litri al giorno, alle quali è stato raccomandato di non cambiare abitudini. Per la precisione, 1,5 L/die di fluidi è l’apporto minimo raccomandato da EFSA (European Food Safety Agency). Al termine dei 12 mesi di studio, nel gruppo assegnato al consumo quotidiano di acqua in più, la media delle ricadute di cistite acuta non complicata si era quasi dimezzata rispetto all’anno precedente, scendendo a 1,7 episodi, mentre era rimasto praticamente invariata, con una media di 3,2 episodi, tra le donne del gruppo di controllo, con un apporto di acqua e fluidi inferiore a 1,5 L/die. L’intervallo tra un episodio di cistite e il successivo era stato inoltre di 142,8 giorni nel primo gruppo, a confronto con 93,5 giorni nel secondo. Questa ricerca conferma l’opportunità, per tutte le donne che soffrono di cistiti acute ricorrenti, di riconsiderare la correttezza dell’apporto quotidiano di fluidi, aggiungendo se necessario semplice acqua alla propria routine. 

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